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Gli SLIPKNOT saranno ospiti del prossimo episodio di “Artsnight“, in onda oggi 5 febbraio sulla BBC2, in seconda serata.
Il programma esplorerà le ragioni che portano alcuni artisti ad indossare delle maschere e vedrà tra gli intervistati anche Corey Taylor e Shawn “Clown” Crahan. Il cantante e il percussionista degli SLIPKNOT discuteranno dell’origine delle loro maschere e di come queste facciano parte del loro modo di esprimersi.
Taylor ha raccontato:
“Sono stato al primissimo concerto degli SLIPKNOT. Ero tra il pubblico. E’ stato prima che entrassi nella band. C’erano così tante cose diverse tutte insieme: era visivo, viscerale, ostile, pericoloso, potente. Metteva insieme tutto quello che era stato fatto creativamente, artisticamente, visivamente e, per me, lo portava su un piano completamente differente. Ho adorato il fatto che le maschere fossero tutte diverse, perché rappresentavano diverse persone. Non era una cosa lineare ed era in un certo senso raffazzonata insieme. Sembrava proprio che ognuno di loro avesse investito un sacco di tempo a pensare a quello che facevano. Quindi, quando sono entrato, dopo alcuni esperimenti ed errori, sono riuscito a incidere quella teoria sulla maschera che indossavo. (…)
La maschera, per me, è sempre stata la rappresentazione fisica della persona dentro di me che non ha mai avuto una voce. Mi permette di essere me stesso. E’ di questo che parliamo. Della rappresentazione della persona che abbiamo dentro. Mostro più di quanto abbia mai rivelato. (…)
Chiunque indossi una maschera la fa sua, perché non si diventa qualcun altro. Si è sé stessi. E più ti avvicini a quell’obiettivo, più arrivi a conoscere quel genere di onestà, meglio è per tutti, perché puoi davvero essere chi sei. “
Crahan, che è anche art director degli SLIPKNOT e regista dei loro DVD, ha spiegato come la sua maschera da clown sia stata il punto di partenza per tutto il resto.
“Ho avuto la prima versione di questa maschera a quattordici anni. Ne ero attratto, ed era fantastico. Non sapevo perché facesse parte del mio mondo, ma era sempre accanto a me. E un giorno è successo, c’è stato quel momento in cui ho deciso che volevo fare un progetto. Ho imparato qualcosa, sempre di più, e non ho ancora un quadro definitivo. Queste cose non hanno fottuti limiti.”