My Live Soulfly @ Tunnel, Milano, 19 2 2016


My Live

19-2-2016 :
Recensione  Soulfly @ Tunnel, Milano, 19-2-2016

By IL FEDE
Max Cavalera non conosce proprio il significato di “giorno libero”. Quello che viene visto da molti come il Bob Marley del metal ha una media di un album all’anno dal 2008 a oggi, e quando non è in studio è on the road con i suoi progetti.
Oggi è in città al Tunnel, uno dei locali più piccoli della scena live milanese (ma a onor del vero il cambio di location dal Fabrique è stato necessario e azzeccato), in supporto all’ultimo lavoro dei Soulfly, Archangel, con il Maximum Cavalera Tour 2016 che vede la partecipazione di Lody Kong e Incite, le band dei figli di Max, e degli schizzatissimi australiani King Parrot.
Ad aprire la serata di fronte a poco più di 20 astanti, come d’abitudine in questo tour package di famiglia, sono i Lody Kong. Hanno una nuova line-up stasera, con solo i figli di Max, Igor Jr. (voce e chitarra ritmica) e Zyon (batteria, che suona anche nei Soulfly), ancora al loro posto.
Il loro miscuglio di punk e thrash è un vero caos sonoro, non molto aiutato dai suoni impastati, con la voce aggressiva di Igor praticamente impercettibile, da migliorare e affinare ma tanto basta per aprire la serata. Canzoni vecchie e nuove tratte dall’imminente album di debutto “Dreams And Visions” formano la scaletta e dopo poco meno di mezz’ora lasciano il palco alla ben più rodata e coesa, nonostante anche loro abbiano avuto i loro cambi di formazione, band del figliastro di Max, Ritchie: gli Incite.
Ritchie assomiglia sempre di più a una versione più slanciata,capelluta e barbuta di Randy Blythe, il leader dei Lamb Of God, ma a parte questo la proposta del gruppo porta l’atmosfera a 100% thrash. Ritchie guarda spesso con occhi spiritati i presenti e la band suona compatta, a dimostrazione di come stiano sempre più padroneggiando l’arte del mettere in piedi set energetici e intensi. Vengono suonate canzoni dal tutta la discografia e anche una nuova, “Stagnant”, che sarà inclusa nel loro nuovo album “Oppression”. Si spera che, dopo 13 anni di carriera, questo sia l’anno in cui questi ragazzi dell’Arizona si affermeranno nel lungo termine.
Arriva il turno dei King Parrott, che sorprendono tutti con il loro spietato attacco di grind e thrash anni, alleggerito occasionalmente dallo humour alcolico dei suoi membri. Da citare in particolar modo il simpatico quanto folle leader Matt Young, intento a buttarsi acqua addosso e sul pubblico oltre che a mostrare spesso le chiappe, e il bassista Wayne Slattery con le sue facce estasiate, spesso assorto in momenti di totale estraniazioni oserei dire “mistica” in cui si blocca a guardare il vuoto e toglie le mani dallo strumento xD Insomma, un set divertente e schizzato da parte di questi pazzoi australiani.
Dopo un’attesa di 20 minuti, alle 21.25 precise le luci si spengono e salgono sul palco i Soulfly. Se nel loro tour americano dell’anno scorso si sono maggiormente concentrati sul loro nuovo materiale, stasera offrono una quasi completa retrospettiva della trentennale carriera dell’ora biondo Max Cavalera, con solo gli album dei Sepultura pre-Arise e Omen e Savages dei Soulfly a venir esclusi dalla setlist combinata Soulfly + Sepultura. Dall’opener-inno “We Sold Our Souls To Metal” alle varie Prophecy, Seek’n’Strike e Babylon, è tutto ok, con Max che nonostante ciò che gli si rimprovera da tempo (immobile sul palco che sembra mezzo addormentato e playing inesistente alla chitarra)stasera dà qualche segno di vita in più, concentrandosi maggiormente sulla chitarra – anche se il sempre ottimo Marc Rizzo fà la parte del leone con i suoi assoli e riff – e urlando Forza Italia!,Tutti quanti! e bestemmie varie a più riprese. Degna di nota anche la prestazione del nuovo bassista Mike Leon, che durante Sodomites ha un momento di vocals tutto per sè e che si lancia in slapping e finger-style molto più di quanto abbiamo mai fatto i passati bassisti che han suonato nella band, abituati a performance di mestiere con il plettro. Highlights della serata, l’immortale Roots Bloody Roots e la cover di Ace Of Spades dei Motorhead insieme ai membri dei King Parrot, in ricordo della leggenda Lemmy Kilmister(R.I.P.).
Con un catalogo così ampio dal quale scegliere, uno che comprende tutti gli stili di metal, i Soulfly hanno offerto una perfetta retrospettiva. Max ha ora intenzione di fare un tour americano ed europeo per celebrare i 20 anni dell’album Roots con suo fratello Iggor nei Cavalera Conspiracy e di tornare in studio per registrare qualcosa di nuovo con i Killer Be Killed, e con gli Incite e i Lody Kong in procinto di pubblicare nuovi album, il 2016 si profila come l’anno dei Cavalera.

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